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Pasqua ad Ischia

sl-2La pasqua sull’isola d’Ischia è ricca di tradizioni, da vivere all'aperto tra le piazze dei caratteristici borghi mediterranei e da gustare nei tanti locali che ripropongono inalterata la cucina mediterranea.

La Madonna Addolorata

Si entra nell’atmosfera pasquale 17 giorni prima della domenica di Resurrezione con la intronizzazione della bellissima e preziosa effigie della Madonna Addolorata che si venera nella chiesa parrocchiale di S.Sebastiano M. sita  nel cuore di Forio. Una settimana dopo, il venerdì delle Palme, sesto di Quaresima, la statua  viene portata in processione per tutte le strade principali del paese.

Actus Tragicus

actus-tragicus-forioPassione di Cristo che è magistralmente rappresentata dall’Associazione Actus Tragicus, che dal lontano 1982 mette in scena l’Atto Tragico della morte di Cristo. 

La funzione inizia alle porte del paese, sul P.le C.Colombo dove con cinque scene vengono rappresentati : l’Ultima Cena, con l’istituzione della S.Eucarestia; la preghiera nell’Orto degli ulivi, dove Gesù viene tradito da Giuda, che andrà ad impiccarsi; la condanna del Sinedrio dei sommi sacerdoti, capeggiata da Caifa; il processo farsa davanti a Ponzio Pilato ed infine  la cruenta flagellazione poi si prosegue cola la processione e la crociffissione sul piazzale del soccorso.

 

La Corsa dell'Angelo

corsa-angelo-forioLa corsa dell’Angelo, si svolge a Forio, da un’antica tradizione risalente al lontano 1600. E’ una sacra rappresentazione che riproduce il momento dell’incontro della Madonna con il figlio risorto. La manifestazione è realizzata dall’Arciconfraternita di Forio, custode delle quattro statue che si portano a spalla in processione, per tradizione, sempre dalle stesse famiglie, per un diritto non scritto che si tramanda da padre in figlio e molte volte causa di dispute accese tra le varie famiglie per la rivendicazione dello stesso. Le statue rappresentate in processione sono: la Madonna, il Cristo Risorto, S.Giovanni Apostolo e l’Angelo. Le prime tre furono scolpite in legno da un artigiano di Napoli tra il 1756 e il 1757 mentre l’Angelo fu scolpito da Vincenzo Mollica e ricoperto d’oro zecchino. La mattina di Pasqua, prima dell’inizio della processione, la Madonna, con un velo bianco sul volto, e San Giovanni vengono sistemate presso il crocevia del corso principale di Forio. Il Cristo e l’Angelo, al termine della messa, si recano in processione formando un un piccolo corteo con lo stendardo celeste e il pennacchio di penne di struzzo bianco, la croce della confraternita ed il clero. Giunti vicino la fontana, un coro, formato da voci poderose dai pescatori e dal popolo, volgendosi verso il Cristo risorto, cantano il “Regina Coeli”, ha così inizio la funzione. L’Angelo fa tre inchini al Cristo risorto e corre verso la Madonna ad annunciare la resurrezione del figlio, arrivato al crocevia si ripete il Regina Coeli, ad opera dei contadini e del popolo, al termine l’Angelo si inchina per tre volte alla Madonna e corre verso il Cristo. Tutto questo si ripete per tre volte. Nell’ultima corsa l’Angelo si ferma sotto il campanile della chiesa di Santa Maria di Loreto mentre la Madonna e San Giovanni si incamminano nel corso per raggiungere la statua del Cristo. A metà percorso si fa scivolare il velo dal volto della Madonna, a rappresentazione della visione del Figlio, e tutto il corso si riempe di petali di fiori lanciati dai balconi in un tripudio di canti ed applausi. Per tradizione colui che porta il pennacchio in processione, deve abbassarlo per ben tre volte senza far toccare le piume a terra, così non perde il diritto a condurre il pernacchio alle prossime processioni. Al termine le statue si portano in processione fino la chiesa di San Vito.

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