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Borgo di Campagnano

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Borgo di Campagnano

Campagnano sarebbe stato abitato fin dall’età neolitica. Si presume che la collina di Campagnano sia stata ripopolata a seguito dell’eruzione del Monte Trippodi negli anni 1201-1205, avendo trovato gli scampati un luogo sicuro e indenne. Successivamente, la frazione fu teatro di un importante evento storico: “La battaglia di Campagano”, combattuta tra Ferdinando I e Giovanni D’Angiò. Le truppe del D’Angiò erano comandate da Giovanni Tortiglia mentre quelle di Ferdinando I dall’ammiraglio Poo. Era l’anno 1464 quando, scendendo dell’Epomeo con le sue truppe, l’ammiraglio Poo, si scontrò a Campagnano con gli uomini del Tortiglia. La battaglia fu cruenta e molti persero la vita. Le truppe si sparsero tre le colline di Campagnano e il borgo di Celsa (Ischia Ponte).

Gli antichi isolani chiamarono il luogo “Campaniae similis”, simili alle pianure dell’antica Campania, successivamente “Campanianuse”, da cui Campagnano.

D’altra parte, Campagnano, che un tempo fu un piccolo villaggio, ornato da case rurali e bellissimi fabbricati di ricchi possidenti, è divenuto oggi una frazione del comune di Ischia di considerevole proporzioni e circondato da numerose ville di lusso. È desiderio di molti abitare in un luogo in cui si può respirare aria di monte e di mare.

Uscendo dalla Chiesa, imboccando a sinistra la via Campagnano, dopo circa 500 mt., si giunge in un luogo detto fuori al Rarone. Da qui si gode una delle più belle visuali dell'Isola; in basso tutto intero il Castello Aragonese, la Torre di Michelangelo o di Guevara, gli scogli di Sant'Anna, la baia di Cartaromana, ed a sinistra, sul fondo, il Golfo di Gaeta, al centro l'incantevole Golfo di Napoli e il Vesuvio e nel mezzo le isole di Procida e Vivara. Dal Rarone, cosi detto per la presenza di enormi gradoni che caratterizzano la strada, lasciando la via Campagnano e salendo a destra, dopo una passeggiata di circa 15 minuti si giunge alle Torri di Campagnano, altro incantevole borgo rimasto ancora intatto. Dopo una breve visita nell'ameno borgo, si ridiscende al Rarone, 'ove, continuando sulla via Campagnano, si arriva in una piazzetta dove trovansi un antico palazzo cosiddetto "Palazzo Quartaruolo". Ad esso si accede attraverso un portale in pietra locale e presenta un ampio cortile con al centro una cisterna che raccoglie ancora oggi le pluviali del palazzo, una volta unico approvvigionamento idrico per le famiglie che lo abitavano. La struttura venne realizzata, nel XV111 secolo dalla famiglia Mazzella. Anche, altre famiglie realizzarono case padronali fuori dal centro. Non a caso le più significative sono quelle sviluppate nell'area di pertinenza della città di Ischia tra cui vale ricordare, oltre al detto palazzo, la Villa Cilento realizzata a fine '600, come residenza del vescovo, a quel tempo, ancora dimorante sul Castello e poi casa Mazzella e Casa Curci fatte innalzare dai signorotti del Borgo di Celsa, o come case di villeggiatura oppure coloniche.

Ritornando nella piazza di Campagnano, dopo averla attraversata, si incontra a sinistra, una Croce eretta nel 1953 dal popolo di Campagnano in ricordo della missione dei P. P. Passionisti. Da qui inizia Via Cà Mormile, strada basolata e quasi interamente in salita, che porta principalmente a Piano Liguori, altro borgo antico di indicibile bellezza, rimasto a sua volta intatto nel tempo e non a caso, solo da ultimo, servito dall'acquedotto pubblico. Percorrendo le stradine del villaggio si possono sentire odori e sapori di un tempo che esaltano ancor più l'amenità del luogo. Continuando il percorso ecologico si arriva ai ruderi di un'antica chiesa dedicata a San Pancrazio posta a picco sul mare, ove i fedeli ogni anno il 12 maggio partecipano ad una celebrazione religiosa con connotazioni folkloristiche. Attraversando per boschi di castagni, querce e macchia mediterranea si può arrivare fino a Monte Vezzi, luogo in cui, oltre a godere di un insuperabile panorama, si respira una finissima aria.

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