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Giovanni Verde

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Nacque a Forio il 23 settembre 1880, terzogenito del dott. Matteo, medico e studioso del termalismo isolano, e di Marianna Patalano. Studiò presso il Seminario d’Ischia e nel Collegio dei Padri Benedettini di Cava dei Tirreni. Laureato in giurisprudenza, si dedicò maggiormente alla poesia e alle arti figurative. Collaborò ai quotidiani Il Mattino e Il Giorno; diresse i periodici isolani Il Gerone e L’Aquilotto, quest’ultimo da lui stesso fondato nel 1921.

Partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale di complemento. In quegli anni ideò ed eseguì il monumento a Vittorio Emanuele III, eretto nella città di Gorizia. Insegnò storia e diritto a Napoli nelle scuole tecniche. Tornato a Forio, dopo la seconda guerra mondiale, gli fu affidata dal Comune la custodia e la direzione del Torrione, dove erano conservate le opere del poeta e scultore Giovanni Maltese, di cui curò anche la pubblicazione dei Sonetti inediti dialettali con l’aggiunta di un glossario e di un saggio sul dialetto foriano. Sue raccolte poetiche: Quando ne imbrocco una e I miei versi giocosi, e la commedia in dialetto foriano Nzàurete. Furono da lui composte le epigrafi al Cardinale Luigi Lavitrano (Basilica di S. Maria di Loreto) e all’eroe foriano Luca Balsofiore.
Giovanni Verde amò profondamente Forio e l’isola. Negli ultimi tempi si dedicò alla istituzione del Gruppo Marinai d’Italia. Nel 1955 cura la pubblicazione dei sonetti dialettali inediti di Maltese.
Tra le sue opere ricordiamo: “La saga di Pitecusa o la leggenda dell’isola d’Ischia”, “Quando ne imbrocco una”, in dialetto foriano, “I miei versi giocosi” in italiano e la commedia in dialetto foriano “Nzàurete”.
La sua produzione poetica si caratterizza per un’intelligente ironia ed autoironia, attraverso la quale coglie gli aspetti genuini della vita foriana. Accanto alla sua produzione poetica è da annoverare il lavoro di scultore, ricordando almeno il monumento a Vittorio Emanuele II a Gorizia e il bassorilievo dedicato a Luca Balsofiore, medaglia d’oro al valore militare.
Morì il 28 marzo 1956.

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